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On line to: 14.12.1999


Zanzibar.


Palme


Quando si arriva a Zanzibar, il primo impatto è quello climatico.
Se si arriva quando in Italia è inverno, la prima sensazione è quella di essere arrivati in una località caldo-umida; molto calda.
Passato il primo impatto climatico, sembra di essere non in un aeroporto ma, di essere in una bancarella di un mercato; di un mercato che si è visto in un film nei primi anni del dopoguerra.
L'aeroporto è composto da un "grosso capannone" con alla fine alcuni tavoli( molto rustici) con alcune persone che attendono di controllare i bagagli dei nuovi arrivi.
Subito la mente ci riporta all'aeroporto di partenza, quello che abbiamo lasciato.
Aspettiamo le valigie e, con estremo stupore, notiamo che arrivano subito. Arrivano prima di quanto siamo soliti attendere in Italia.
Come mai ? Presto spiegato.
I bagagli, appena atterrato l'aereo, vengono " sganciati" insieme al loro contenitore e portati entro il " grosso capannone"; cosi', sotto i nostri occhi le valigie vengono scaricate proprio davanti ai nostri occhi.
Con estremo stupore noto che, non a tutti ma, a campione aprono le valigie dei nuovi arrivi.
Questa seccatura si può evitare allungando un paio di dollari al controllore. (Io non ne ero al corrente, mi hanno aperto la valigia che avevo chiuso,in Italia, sedendomi sopra .... non vi dico come ho fatto a richiuderla. Vestiti che uscivano da ogni angolo !!)
Finalmente, con la valigia mezza chiusa, usciamo dall'aeroporto e troviamo ad attenderci il rappresentante del tour-operator.


Ci imbarchiamo su un piccolo pulmino che, con l'aria condizionata a manetta, ci attende poco avanti.
Partiamo per il trasferimento verso i luoghi di vacanza. Il pulmino si inoltra per una strada asfaltata che conduce fuori dall'aeroporto e, in pochi minuti, siamo a Zanzibar città. Una città molto grande ( la più grande dell'isola) con molta gente, poche macchine, molte biciclette che si muovono con guida a destra.
Attraversiamo la città e ci troviamo immersi in una vegetazione
lussureggiante.Banani, manghi, palme da cocco ci accompagnano lungo la strada sui due lati. E' un verde irreale, sembra la mano di un pittore ad averle dipinte. Immerse nel verde si trovano, di tanto in tanto, le casette fatte di terra e tralicci di legno. Sulla porta vi sono sdraiati i loro occupanti, i bimbi giocano a bordo strada e, incuriositi, guardano noi passare.
Passiamo attraverso piccoli villaggi, ed arriviamo nel luogo di villeggiatura; sul lato nord-est dell'isola.
Sono circa le 10 di mattina e un leggero vento, che dal mare soffia
verso terra, ci rende piacevole la temperatura.
Il mare ha il colore verde smeraldo, le palme a lato della spiaggia creano lo strereotipo del luogo di vacanza che avevo in mente.
La sabbia è molto fine e bianca e la luce che riflette è accecante. Guardare il mare di quel colore, vedere il cielo e le palme che circondano questo scenario, rendono piacevole quel luogo.

Salgo a disfare le valigie, a fare una doccia ed a cambiarmi.
Finalmente pronto esco per andare al mare.




Sorpresa !!!! Il mare non c'è più.
Guardo incredulo nella stessa direzione di dove, un'ora prima, avevo visto qul bellissimo mare smeraldo e mi accorgo che il mare c'è ma, è a circa 2 (due) chilometri di distanza.
Avete capito bene; il mare si è ritirato nel giro di un'ora di due chilometri.
Domando, con stupore, cosa è successo e, con naturalezza, mi rispondono che c'è la bassa marea.


Le maree, ho poi approfondito, durano 6 ore e 40.
Per questo tempo il mare, durante la bassa marea è arretrato e durante l'alta marea è finalmente ritornato " a riva".
Per capire un poco dell'isola, decido di inoltrarmi, per una visita guidata, nella foresta e alle scimmie
La foresta e' molto verde e fitta ed a tratti la luce non penetra all'interno.
Poco distante la foresta tropicale c'e la " foresta di mangrovie"




e, proseguendo a piedi si giunge nella zona dove vivono completamente libere le piccole scimmie.
Sono le "Columbus Red" circa 2500 esemplari che si possono ammirare
in tutta la loro bellezza arrivandivi sino a pochi centrimeti di distanza.
Non sono per nulla disturbate dalle nostra presenza e, evidentemente, si sono un poco ... addomesticate.
La guida e' molto cordiale e parla un poco l'Italiano. Capisce subito che siamo Italiani e fa finta di non vedere quando qualcuno cerca di tirare .... la coda alle scimmie !!
A Zanzibar, i bambini, ci seguono incuriositi e ci domandano, in perfetto italiano: "cappellino... caramelle ... coca-cola ..."!!. Per loro i turisti sono portatori di quelle cose !!!. Alcuni sono molto discreti e si offrono di accompagnarci per la citta'.
La pacatezza e la tramquillita' della gente, in un primo memento, puo' sembrare strana ma, passando un poco di tempo con loro si capira' che un poco di "pole pole" anche da noi non guasterebbe!!

Anche al mercato, la verdura, e' disposta in modo "artistico".
Fanno piramidi di pomodorini e di altre verdure.
Per noi occidentali, il mercato del pesce e quello dei polli .... e' meglio non vederli !!!
Lo spettacolo che si presenta (oltre all'odore molto forte) e' lo spettacolo crudo
dell'uomo che,sul posto, uccide e "prepara" l'animale per il suo committente.


La notte, a Zanzibar ha un fascino particolare.Soffermarsi a guardare il cielo e' uno spettacolo indescrivibile, mentre la luna con la "gobba" rivolta in basso rischiara il mare.
E' stato un breve viaggio ma, anche se non sono un "patito" per l'Africa, mi ha regalato tanto entusiasmo per tormarci.

Questa breve raccolta di fotografie, non puo' certo dimostrare tutte le cose belle che ho potuto vedere ma puo' essere uno spunto per ... fare un viaggio a Zanzibar !!


Cliccando sulle foto, si potranno ingrandire.


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