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On line to: 14.12.1999


Vilfredo Pareto.


Vilfredo Pareto 1848-1923

Nella terminologia di Pareto, i residui sono i sentimenti o le espressioni dei sentimenti iscritti nella natura umana e le deviazioni sono i sistemi intellettuali di giustificazione con i quali gli individui camuffano le loro passioni o danno un’apparenza di razionalità a proposizioni o a condotte che non ne hanno. L’uomo infatti è un essere irragionevole e raziocinante: si comporta raramente in modo logico, ma vuol far sempre credere ai suoi simili di comportarsi logicamente. L’azione non-logica e la scienza. La comprensione del sistema paretiano esige un’interpretazione rigorosa dei concetti di azione logica e di azione non-logica. Bisogna dunque partire dallo studio di queste nozioni. Per cogliere che cos’è un’azione logica, la cosa piu semplice è osservare i comportamenti dell’ingegnere e dello speculatore, tanto più che la sociologia di Pareto ha la sua origine nelle riflessioni e nelle delusioni di un ingegnere e di un economista. L’ingegnere, quando non si inganna, si comporta in modo logico; l’economista, quando non si fa illusioni sul suo sapere, è in grado di capire taluni modi di comportarsi degli uomini. Esiste una corrispondenza tra la relazione mezzi-fine come egli la concepisce nella sua mente e la relazione mezzi-fine come si attua oggettivamente nella realtà. Il legame logico tra i mezzi e il fine esiste nella coscienza del soggetto agente e nella realtà oggettiva, e queste due relazioni, soggettiva e oggettiva, si corrispondono reciprocamente. Perché una condotta sia logica, bisogna che la relazione mezzi-fine nella realtà oggettiva corrisponda alla relazione mezzi-fine nella coscienza di chi agisce. In altre parole, rientrano nella categoria delle azioni non logiche tutte quelle che oggettivamente e obiettivamente non presentano legami logici.

AZIONI NON LOGICHE:
Genere Mezzi utilizzati Finalità soggettiva
--> 1 NO NO
--> 2 NO SI
--> 3 SI NO
--> 4 SI SI

Il primo genere “no-no” significa che l’azione non è logica, cioè che i mezzi non sono concatenati ai fini, né nella realtà, né nella coscienza.
Il secondo genere, al contrario, è estremamente diffuso e comporta un numero infinito di esempi. L’atto non è logicamente connesso al risultato che darà, ma chi agisce immagina erroneamente che i mezzi impiegati siano di natra tale da provocare lo scopo desiderato. A questo genere appartiene la condotta dei popoli che, quando desiderano che piova, fanno sacrifici agli dèi e sono convinti che le loro preghiere abbiano un effetto. In questo caso, esiste soggettivamente una relazione mezzi-fini, che non esiste oggettivamente.
Il terzo genere è quello delle azioni che danno un risultato logicamente legato ai mezzi impiegati, senza che l’agente abbia concepito le relazioni mezzi-fine.
Il quarto genere è quello degli atti il cui risultato è logicamente connesso ai mezzi impiegati e il cui agente soggettivamente concepisce un certo rapporto tra i mezzi e i fini, senza che le consecuzioni oggettive corrispondono a quelle soggettive. Quello che gli uomini fanno non corrisponde a ciò che vogliono fare e gli scopi che desiderano conseguire ,non possono essere conseguiti con i mezzi che essi impiegano. Questi ultimi portano logicamente a certi risultati, ma v’è discordanza tra la consecuzione oggettiva e quella soggettiva. Questo quarto genere comporta due sottocategorie a seconda che coloro che agiscono accetterebbero o meno gli scopi che essi raggiungono, se fossero mostrati loro in anticipo. Lo studio di questi quattro generi di azione non-logiche costituisce l’oggetto della prima parte del Trattato di sociologia generale. Classificazione dei tipi di azione crea alcune difficoltà. Conviene sollevare due problemi: in quale misura tutte le azioni umane possono essere analizzare facendo riferimento soltanto al rapporto mezzi-fine? Se il carattere logico e non –logico si applica unicamente al rapporto tra i mezzi e i fini, qusti ultimi possono essere qualcosa d’altro che non-logici ? La sociologia il Pareto si definisce con riferimento e in opposizione all’economia, la quale considera essenzialmente azioni logiche, mentre la sociologia tratta soprattutto azioni non-logiche. Due generi di azioni non-logiche sono particolarmente importanti per il sociologo.. Il primo; questo genere raggruppa le azioni non logiche che non hanno alcun scopo oggettivo, ma che posseggono una finalità soggettiva: comprende la maggior parte delle condotte rituali o simboliche. Il marinaio che rivolge suppliche a Poseidone prima di salpare compie un atto che non esercita alcuna influenza sulla navigazione, ma immagina, sulla base delle sue credenze che questo atto comporterà conseguenze conforme ai suoi desideri. Si può dire, in linea generale, che tutte le azioni di tipo religioso, che si rivolgono cioè a un emblema o a un simbolo di una realtà sacra. Appartenente al genere 2. Pareto studia glia tti rituali, cominciando però col farli comparire nella classe delle azioni non-logiche. L’altro genere importante è il numero 4. Definito dai termini ”si-si”, ma senza coincidenza tra il soggettivo e l’oggettivo. A questo genere appartengono tutte le condotte dominate da errori scientifici. Il mezzo impiegato da un risultato effettivo sul piano della realtà ed è stato posto in relazione con fini nella coscienza di chi agisce, ma ciò che avviene non è conforme a ciò che, secondo le speranze o le previsioni del soggetto agente, dovrebbe avvenire. L’errore comporta la non-coincidenza tra la consecuzione oggettiva e quella soggettiva. A questo genere si riducono parimenti tutte le condotte dettate da illusioni, soprattutto quelle degli uomini politici o intellettuali. Al di là di queste definizioni astratte, la definizione fondamentale tra azioni logiche e azioni non-logiche si fonda su un criterio semplice ed essenziale, anche se Pareto no lo sottolinea: la coincidenza tra il rapporto oggettivo e quello soggettivo dei mezzi e dei fini comporta che la condotta sia determinata dal ragionamento. Di conseguenza si può considerare, a titolo provvisorio, che le azioni logiche sono quelle motivate dal ragionamento. Il soggetto agente ha pensato a ciò che voleva fare e allo scopo che voleva raggiungere. Invece, tutte le condotte non-logiche comportano, più o meno, una motivazione da parte del sentimento.

Tratto da Raymond Aron, Le tappe del pensiero sociologico.



Per contatti mail:   webmaster@dionisia.com Ultimo aggiornamento: 13-02-2009




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